Odg per la seduta n. 188 della commissione Istruzione Pubblica, Beni Culturali
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA ------------------


7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


*188a seduta: lunedì 5 ottobre 2020, ore 13
*189a e *190a seduta: martedì 6 ottobre 2020, ore 9 e 13
191a seduta: mercoledì 7 ottobre 2020, ore 13


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni

AFFARI ASSEGNATI

I. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Restituzione di beni culturali illecitamente esportati - Relatrice alla Commissione CORRADO
(n. 566)
II. Esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Candidatura del sito archeologico di Sibari a sito riconosciuto dall'Unesco quale Patrimonio dell'Umanità
(n. 570)

IN SEDE CONSULTIVA
Esame dell'atto:
Proposta di "Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza" - Relatori alla Commissione NENCINI e CANGINI
(Parere alle Commissioni 5a e 14a riunite)
(n. 572)
Esame e rinvio

IN SEDE REFERENTE
Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. Delega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Marin ed altri; Vanessa Cattoi ed altri; Virginia Villani ed altri; Rossi ed altri; Rampelli ed altri)
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(992)
2. ROMEO ed altri. - Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei nuovi Giochi della gioventù
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare questioni regionali)
(567)
3. Donatella CONZATTI ed altri. - Disposizioni in materia di pratica sportiva negli istituti scolastici
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare questioni regionali)
(625)
4. CASTALDI ed altri. - Disposizioni per il potenziamento e la diffusione dell'educazione motoria nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare questioni regionali)
(646)
5. Angela Anna Bruna PIARULLI ed altri. - Disposizioni per la promozione dell'educazione motoria e sportiva nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare questioni regionali)
(1027)
- Relatori alla Commissione BARBARO e Daniela SBROLLINI

IN SEDE REDIGENTE

I. Discussione dei disegni di legge:
1. DAMIANI ed altri. - Disposizioni per l'introduzione dell'insegnamento di educazione economica e finanziaria nelle scuole primarie e secondarie
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1154)
2. Cinzia LEONE ed altri. - Disposizioni in materia di insegnamento dell'educazione emozionale nelle scuole d'infanzia, primaria e secondaria
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1635)

II. Seguito della discussione del disegno di legge:
Michela MONTEVECCHI ed altri. - Modifiche al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, in materia di formazione del personale docente amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola dell'infanzia - Relatrice alla Commissione VANIN
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(641)
- e della petizione n. 371 ad esso attinente
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


CORRADO , DE LUCIA , ANGRISANI , GRANATO , TRENTACOSTE , LOREFICE , MORRA , LEONE - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. -

Premesso che:

risulta agli interroganti che il direttore dell'Istituto autonomo Villa Adriana-Villa d'Este, a Tivoli (Roma)) abbia intimato lo sfratto all'associazione del laboratorio del papiro "Fannius", che gestisce il centro di archeologia libreria e bibliotecaria (Villa Adriana) e il Museo didattico del libro antico (Villa d'Este);

considerato che:

l'associazione "Fannius", di cui è direttore e legale rappresentante il professor Antonio Basile, è stata costituita a Roma nel 1987. Fin dal 1980, in forza di atti di concessione stipulati nel 1980 e nel 1998 con l'Intendenza di finanza di Roma, il professor Basile ha svolto, all'interno della Villa d'Este, attività didattico-culturali qualificate come servizio integrativo scolastico gratuito (ex decreto del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996 n. 567, Accordo quadro tra Ministero per i beni e le attività culturali e Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 20 marzo 1998, artt. 1-2-5);

subentrato nella titolarità di Villa d'Este, l'allora Ministero per i beni e le attività culturali, con atto di concessione datato 14 novembre 2003 e registrato il 15 luglio 2004, dette in uso all'associazione, per 4 anni (rinnovabili tacitamente per altri 4), "i due locali siti al piano seminterrato del Complesso Monumentale di Villa d'Este di Tivoli, nel piazzale antistante la Fontana dell'Ovato". Altresì, l'atto citato precisa che i locali furono concessi per adibirli a sede del Museo didattico del libro antico e per lo svolgimento delle attività statutarie dell'associazione "Fannius", quale sede didattica internazionale per conto della scuola, dei musei e delle università, e per l'UNICEF "A Misura di Bambino" in base alla convenzione stipulata presso il Ministero per i beni e le attività culturali, il 20 maggio 2003" (art. 1);

il canone fissato dalla concessione era pari ad euro 1.100 annui "in considerazione degli oneri straordinari di ristrutturazione, arredo, riscaldamento e di manutenzione posti a carico del concessionario" (art. 3), oneri che la premessa specifica corrispondere ad "un importo di oltre 100.000,00 euro";

considerato, inoltre, che:

con atto di concessione del 30 luglio 2004 registrato il 15 settembre 2004, l'associazione "Fannius" ebbe in uso per 4 anni (rinnovabili tacitamente per altri 4), dall'allora Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, che la gestiva per conto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, anche "due locali siti nel complesso archeologico di Villa Adriana - Tivoli (museo didattico - ex Palazzina Triboletti)". L'atto precisa che i locali furono concessi "per l'istituzione di una sezione espositiva-didattica del libro antico e per lo svolgimento delle attività statutarie dell'Associazione "Fannius", quale sede di un laboratorio internazionale per conto della Scuola, dei Musei e delle Università, e per l'UNICEF Italia a "Misura di Bambino" finalizzato a garantire il diritto all'istruzione dell'infanzia e dell'adolescenza (ONU) in base alla convenzione stipulata al Ministero per i beni e le attività culturali, il 20 maggio 2003" (art. 1);

il canone fissato dalla concessione era pari ad euro 500 annui "in considerazione degli oneri posti a carico per la realizzazione della sezione didattico-espositiva dedicata al libro e alla cultura manoscritta nell'antica Roma" (art. 3);

considerato, infine, che:

nei 4 anni (2004-2008) durante i quali la "Fannius", in qualità di concessionario, ha goduto dei locali concessi dal Ministero e allestiti per le nobili finalità sopra ricordate, l'Amministrazione dei beni culturali non ha lamentato inadempienze, tant'è che entrambe le concessioni sono state tacitamente rinnovate (2008-2012);

il servizio svolto ha sempre goduto di un eccezionale gradimento da parte del pubblico e il lustro assicurato dalla "Fannius" per l'altissima qualità dei progetti e delle collaborazioni nazionali e internazionali attivate si è riverberato anche sulle due ville;

dopo la naturale scadenza delle concessioni (rinnovate), per circa 6 anni non risulta agli interroganti che il Ministero abbia chiesto ufficialmente il rilascio dei locali, né manifestato volontà e urgenza di destinare detti spazi ad altri scopi. L'associazione, dal canto suo, oltre a proseguire le proprie attività, conseguendo ulteriori successi e primati grazie a progetti che hanno goduto di finanziamenti da vari enti pubblici (quelli della Regione Lazio con obbligo trentennale di destinazione), ha assicurato gli interventi di manutenzione ordinaria già a suo carico e, nel caso di Villa d'Este, ha anticipato, pur di non lasciar deperire i locali, quelli straordinari spettanti all'Amministrazione;

dopo la nascita dell'Istituto autonomo di Villa Adriana e Villa d'Este, la direzione, a partire dall'autunno 2018, ha intimato più volte alla "Fannius" di liberare i locali dell'una e poi anche dell'altra villa da ogni sua proprietà, dando il via ad un imbarazzante contenzioso legale;

il professor Basile ha ricevuto la solidarietà di molti cittadini e associazioni, compresa "Italia Nostra", poiché, a parere degli interroganti, le sue ragioni sono con ogni evidenza le ragioni della collettività, dunque dello Stato nella sua accezione più autentica;

incomprensibile a giudizio degli interroganti è la circostanza che il rilascio dei locali seminterrati di Villa d'Este non sia stato motivato e, per giustificare quello dell'edificio del plastico in Villa Adriana, dove il Museo si è trasferito per volontà del Ministero, le note a firma del direttore Bruciati abbiano inizialmente fatto riferimento alla gara (indetta tre volte e tre volte andata deserta) per l'affidamento del servizio di ristoro-caffetteria, mentre il locale già adibito e attrezzato come bar, sito all'ingresso della villa, risulta vuoto e inutilizzato da tempo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda tenere conto dell'utilità pubblica del servizio svolto gratuitamente per decenni dalla "Fannius" in Villa d'Este e Villa Adriana nonché dell'eccezionalità, riconosciuta ovunque, dei due laboratori-museo e delle loro attività;

se non riconosca nei musei-laboratorio della "Fannius" due veri e preziosi luoghi della cultura privati, che, allocati all'interno di due cosiddetti "Luoghi della Cultura" statali dei più prestigiosi (coesistenza virtuosa, alla quale il Ministero dice di aspirare e che qui è diventata reale con largo anticipo), ne incrementano l'appeal sul pubblico;

se non ritenga che la volontà di smantellare il Museo didattico del libro antico e il Museo-laboratorio di archeologia libraria manchi di ogni logica e implichi anche il rischio di dover risarcire il professor Basile per le spese sostenute, con conseguente danno erariale;

se non creda opportuno assicurare una moral suasion nei confronti della Direzione generale musei e del Segretariato generale del Ministero affinché i rispettivi dirigenti si attivino per salvaguardare quello che è il vero interesse dello Stato nella vicenda descritta.


(3-01283)


CORRADO , LA MURA , GUIDOLIN , PRESUTTO , MONTEVECCHI , LEONE , ROMANO , VANIN , ABATE , ANGRISANI , LANNUTTI - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. -

Premesso che:

risulta agli interroganti che il programma di rifacimento di molte strade del centro storico di Roma, deciso sia dall'amministrazione comunale, sia dalla amministrazione del 1° municipio, preveda la sostituzione con asfalto della tradizionale pavimentazione;

le motivazioni addotte sono di ordine tecnico: si asserisce che i sanpietrini non sarebbero idonei né a garantire la sicurezza pedonale e veicolare, né a sostenere il traffico veicolare pesante nelle vie ad alto scorrimento;

molti esperti di fama internazionale, come Paolo Portoghesi e Giorgio Muratore, hanno difeso la pavimentazione tradizionale a sanpietrini che, se realizzata e montata a regola d'arte, è molto resistente al traffico, e comunque in misura pari a quella della pavimentazione in asfalto;

l'ammaloramento delle strade a sanpietrini della città di Roma è da ricondurre, a parere degli interroganti, alla mancata manutenzione o a lavori non eseguiti a regola d'arte;

considerato che:

il centro storico di Roma è inserito nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 1980, e dal 2014 ne fanno parte tutti i rioni storici della città, dentro e fuori le mura Aureliane;

l'articolo 9 della Costituzione riconosce il paesaggio come parte integrante e costitutiva del patrimonio storico e artistico della nazione;

la legge 1° giugno 1939, n. 1089, già prevedeva la conservazione nei centri storici delle pavimentazioni originarie;

il codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, successive modificazioni e integrazioni), nato nell'ambito della Convenzione europea del paesaggio (Firenze 2000), considera bene culturale anche il paesaggio, sia naturale sia derivato dall'azione umana;

l'art. 135, comma 4, lettera a) , del codice, ai fini della tutela del patrimonio culturale, prevede che per "il mantenimento delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie" si tenga conto anche delle "tipologie architettoniche, nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi";

nella sentenza n. 59347/2004, la VI sezione del Consiglio di Stato rafforza l'orientamento secondo cui le pubbliche piazze, le vie, le strade e gli altri spazi urbani di interesse artistico o storico sono qualificabili come beni culturali indipendentemente da una specifica dichiarazione di interesse storico artistico;

le strade lastricate a sanpietrini sono in strettissima correlazione con i basoli delle antiche strade romane e, rappresentando in modo caratterizzante la città di Roma, sono da considerarsi parte integrante ed elemento insostituibile del suo paesaggio architettonico e storico, valorizzato dal tappeto a mosaico da loro costituito;

la lavorazione artigianale dei sanpietrini ha sviluppato nel tempo diverse tipologie di forma, di tecniche di posa in opera e di disposizione che garantiscono l'appropriatezza del manufatto in termini di funzionalità, di resistenza e di rispetto per l'ambiente;

le diverse disposizioni dei selci sulle sedi stradali e i disegni che essi compongono non sono soluzioni estetiche, ma risultato della sapienza tecnica e artigianale,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non reputi censurabile lo smantellamento di manufatti pregiati per materiali e per sapienza artigianale, come pure lo snaturamento della peculiarità donata al paesaggio storico e architettonico romano dal particolare tessuto a mosaico della sua pavimentazione tradizionale a sanpietrini, a fronte di rese tecniche indiscutibili, anche alla prova del traffico veicolare moderno;

se non ritenga che i sanpietrini forniscano, per colore, luminosità ed estetica, un valore aggiunto al decoro di cui Roma ha diritto;

se non creda doveroso intervenire perché la caratteristica pavimentazione romana in sanpietrino sia restituita alla capitale nella sua verità filologica, senza interventi che, in nome di una falsa modernità intesa come valore primario, snaturino quei disegni frutto di sapienza artigianale che sapeva rispondere alle necessità pratiche in funzione della viabilità, mescolando tecnica e bellezza;

se non giudichi opportuno agire, perché non sia sottratta alla città millenaria la testimonianza di una stratificazione storica che la rende unica e, contestualmente, siano evitate le proposte di inutili "ricami" che rispondono al solo canone di un'estetica fine a se stessa, funzionali tutt'al più a sottolineare leziosamente i percorsi commerciali e turistici di una città che viene così destinata primariamente al servizio di attività commerciali.


(3-01358)